Karin Spitaler insegna scienze naturali in una scuola superiore di Bolzano. Da agricoltrice part time, conosce la natura non solo nella teoria, ma anche in pratica. Segue, infatti, questa sua passione da quando ha scelto di prendere in mano i frutteti di famiglia. Prima coltivava uva e mele, ma da alcuni anni si è specializzata: solo mele. All’inizio del nuovo millennio, Karin compie il passo definitivo: sceglie di sposare con tutto il cuore l’agricoltura biologica. È la prima, all’epoca, nella sua cooperativa. Oggi, però, non è più la sola: altri hanno seguito il suo esempio. Non è un caso se Karin ha cambiato marcia ed è sempre piena di energia.
Mentre i tre figli pedalano sulle piste ciclabili o corrono dietro a una palla al campo sportivo, Karin e suo marito fanno “sport” nei meleti. Passano, infatti, il loro “tempo libero” lontano dallo stress quotidiano, a diretto contatto con la natura.


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Far quadrare l’agenda – tra scuola, meleti e famiglia – è una bella impresa. Ma Karin ha una strategia infallibile: essere solare. Per godere di sole e bel tempo quando lavora nei meleti, infatti, ha scelto le varietà di mela da coltivare non soltanto in base al gusto, ma anche guardando ai tempi di maturazione. Così il periodo di raccolta non entra in conflitto con il periodo scolastico, concentrandosi dal cuore dell’estate fino all’inizio dell’autunno. E allora, a inizio agosto, Karin raccoglie le Gala, mentre a settembre Topaz. È tutto una questione di giusto timing.
Karin, per creare un microclima il più piacevole possibile per sé e per gli insetti utili in campo, ha scelto di non usare reti antigrandine. “Capisco perfettamente che chi ha esclusivamente l’agricoltura come fonte di reddito per far vivere la propria famiglia, metta le reti per essere più sicuro. In questa maniera, infatti, le probabilità di una raccolta senza danni aumentano. Io, però, preferisco concedere a me stessa e alla natura il lusso di rinunciare alle reti”: questa è la sua filosofia. La posizione favorevole dei suoi meleti ha indubbiamente facilitato questa sua decisione: la grandine, infatti, è abbastanza rara nella sua zona. Per molto tempo ha sempre corso il rischio, senza paracadute. Ma da dieci anni a questa parte, anche lei ha scelto di assicurare il raccolto contro gelo e grandine: ultimamente il tempo fa troppo spesso le bizze.

"Preferisco concedere a me stessa e alla natura il lusso di rinunciare alle reti.”

Nella vita come nei meleti, suo marito Georg è sempre a suo fianco. Anche per lui, l’agricoltura non è la sola occupazione: lavora, infatti, principalmente in banca. Una coppia multitasking, in sostanza. Proprio come i loro attrezzi. Usano principalmente strumenti molto versatili, come il piccolo banco elevatore elettrico operativo tutto l’anno: dalla potatura durante l’inverno al diradamento di giugno, fino alla raccolta in autunno.

I due figli – di 13 e 15 anni – danno spesso una mano: sempre che la bici o il calcio non li chiamino. La figlia di 8 anni, poi, riveste il ruolo di supporto morale in tutte le situazioni della vita. E, da ultimo, anche una piccola radio – che in pratica conosce soltanto una stazione – è quasi diventata un membro aggiuntivo della famiglia. “Reportage sul campo e approfondimenti delle principali notizie ampliano gli orizzonti”, dice Karin, al sole, mentre ascolta la sua radio preferita, raccogliendo le mele dei suoi meleti bio.

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